Obiezione alla guerra

Obiezione alla guerra, ultimi aggiornamenti del 2023 dalla Campagna

Obiezione alla guerra, ultimi aggiornamenti del 2023 dalla Campagna del Movimento Nonviolento a supporto degli obiettori, renitenti alla leva e disertori di Russia, Ucraina, Bielorussia, Israele e Palestina. Sul sito www.azionenonviolenta.it un articolo riguardante la situazione sull'obiezione alla violenza della guerra


Nessuna tregua di Natale sui fronti di guerra. Le notizie qui riportate sono il frutto delle relazioni della Campagna con i nostri partner – Movimento degli Obiettori di Coscienza Russi, Our House per la Bielorussia, Movimento Pacifista Ucraino, Mesarvot, New Profile – e del lavoro di rete con la War Resisters’ International e l’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (Ebco-Beoc).

"Fai una donazione alla Campagna di Obiezione alla guerra, con un libero versamento su Iban IT35 U 07601 11700 0000 18745455 per il sostegno ai movimenti nonviolenti in Russia, Bielorussia, Ucraina, e la difesa legale degli obiettori di coscienza di quei paesi. Grazie. Causale: “Campagna di Obiezione alla guerra del Movimento Nonviolento”

Israele-Palestina

La Campagna di Obiezione alla guerra sta organizzando le modalità e iniziative di supporto ai gruppi misti e agli obiettori insieme ai partner locali. Il Movimento Nonviolento esprime solidarietà a Tal Mitnick, l’attivista della rete Mesarvot e uno degli autori della lettera firmata da più di 250 giovani disponibili al rifiuto di prestare servizio nell’esercito israeliano. Mitnick si è presentato alla base di Tel Hashomer ed è stato condannato a 30 giorni di carcere militare. È il primo obiettore israeliano condannato dopo il 7 ottobre. La Campagna è pronta a sostenere lui e gli altri obiettori nelle prossime settimane.

Due popoli, una sola umanità è il titolo del numero di Azione nonviolenta dedicato al dialogo tra i nonviolenti palestinesi e i nonviolenti israeliani. Si incoraggia l’abbonamento alla rivista e la richiesta di copie di questo numero speciale per sostenere l’allargamento della Campagna di Obiezione alla guerra.

La Corte Suprema della Russia ha riconosciuto il diritto al servizio civile alternativo durante la mobilitazione

Un caso relativo al diritto al servizio civile alternativo durante la mobilitazione ha raggiunto la Corte Suprema della Russia. Nel marzo 2023, un tribunale distrettuale della regione di Leningrado aveva stabilito che l’ufficio militare era obbligato a sostituire il servizio militare con un servizio civile alternativo quando ha arruolato Pavel Mushumansky nel servizio militare durante la mobilitazione. La decisione del tribunale distrettuale è stata confermata dalle corti d’appello e di cassazione. Nel novembre 2023, la Corte Suprema ha concluso il caso respingendo il ricorso in cassazione dell’ufficio militare. Vale la pena notare che Pavel Mushumansky, il ricorrente in questo caso, aveva precedentemente svolto un servizio civile alternativo come parte della coscrizione obbligatoria. Questo fatto ha giocato un ruolo decisivo nella decisione del tribunale a suo favore. Per la maggior parte degli altri cittadini che hanno svolto il servizio militare o non l’hanno mai svolto, la possibilità di utilizzare il servizio civile alternativo durante la mobilitazione non è disponibile.

Il Movimento degli Obiettori di Coscienza Russi ha raccolto firme a sostegno degli obiettori di coscienza di Russia, Ucraina e Bielorussia

Il Parlamento tedesco – Bundestag – ha pubblicato una petizione a sostegno degli obiettori di coscienza di Russia, Ucraina e Bielorussia. MCO sostiene pubblicamente la posizione secondo cui il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare appartiene a ogni persona, indipendentemente dalla cittadinanza. Purtroppo, stiamo incontrando problemi imprevisti nella diffusione di questa petizione: alcune organizzazioni per i diritti umani e i media si sono rifiutati di pubblicarla perché menzionava gli obiettori di coscienza ucraini. MCO continuerà a dialogare con il governo tedesco sulla creazione di un meccanismo per legalizzare gli obiettori di coscienza nel Paese. La campagna italiana di obiezione alla guerra continua a lavorare nella stessa direzione per l’Italia.

Cinque casi di condanna e persecuzione degli obiettori di coscienza dall’Ucraina seguiti dalla nostra Campagna

L’obiettore di coscienza avventista del settimo giorno Dmytro Zelinsky sta attualmente scontando una condanna a 3 anni di carcere. Il 45enne è stato assolto nel giugno 2023, ma il Pubblico Ministero ha fatto ricorso. Il 28 agosto 2023, la Corte d’appello di Ternopil ha annullato l’assoluzione. Ha accolto la richiesta del Procuratore Roman Harmatiuk e ha condannato Zelinsky a una pena detentiva di 3 anni che entrerà in vigore immediatamente. Zelinsky sta preparando un ulteriore ricorso alla Corte Suprema di Kiev.

L’obiettore di coscienza cristiano Andrii Vyshnevetsky sta ancora prestando servizio in un’unità di prima linea delle Forze Armate dell’Ucraina, nonostante la sua dichiarata obiezione di coscienza e la richiesta di congedo. Ha presentato una causa chiedendo alla Corte Suprema di ordinare al Presidente Zelensky di stabilire la procedura di dimissione dal servizio militare per motivi di coscienza. Il 25 settembre 2023, la Corte Suprema ha respinto la causa. Il Movimento Pacifista Ucraino, sostenuto dal Movimento Nonviolento, ha presentato ricorso alla Grande Camera della Corte Suprema e l’annuncio della sentenza finale è previsto per il 25 gennaio 2024.

In un nuovo processo ordinato dalla Corte Suprema il 13 dicembre 2023, il Tribunale della città di Ivano-Frankivsk ha condannato l’obiettore di coscienza cristiano protestante Vitaly Alekseyenko a una pena detentiva di 3 anni (sospesa a condizione di 1 anno e 6 mesi di libertà vigilata), in sostituzione della pena originaria di un anno di reclusione di cui aveva scontato 3 mesi tra la condanna iniziale e la decisione della Corte Suprema nel maggio 2023. Diverse richieste internazionali di trasmissione via web del processo sono state ignorate. Vitaly ricorrerà in appello, sostenuto dal Movimento Pacifisita Ucraino e dalla Campagna di Obiezione alla guerra, chiedendo l’assoluzione.

Il pacifista cristiano Mykhailo Yavorsky è stato condannato a un anno di reclusione il 6 aprile 2023 dal tribunale della città di Ivano-Frankivsk per aver rifiutato la chiamata alla mobilitazione presso la stazione di reclutamento militare di Ivano-Frankivsk il 25 luglio 2022 per motivi di coscienza religiosa. Ha presentato ricorso alla Corte d’appello di Ivano-Frankivsk, che il 2 ottobre ha modificato il verdetto da un anno di reclusione a tre anni di sospensione della pena con un anno di libertà vigilata. Nonostante i tribunali di primo e di appello abbiano ritenuto che Yavorsky avesse profonde e sincere convinzioni religiose incompatibili con il servizio militare, che secondo l’articolo 35 della Costituzione ucraina avrebbero dovuto conferire l’esenzione dal servizio militare, questa è stata considerata solo una circostanza attenuante. Yavorsky sta ora preparando un ricorso per cassazione alla Corte Suprema.

Il Segretario esecutivo del Movimento Pacifista Ucraino, Yurii Sheliazhenko, è stato messo sotto indagine penale, con il sospetto di aver giustificato l’aggressione russa; un reato punibile fino a 5 anni di carcere con la possibilità di confisca dei beni. Ironia della sorte, ciò si basa su una dichiarazione “Agenda di pace per l’Ucraina e il mondo” adottata dal Movimento Pacifista Ucraino il 21 settembre 2022, che approva esplicitamente la condanna dell’invasione russa da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.  L’appartamento di Sheliazhenko è stato perquisito il 3 agosto 2023 e gli sono stati sequestrati il computer e lo smartphone, che non sono stati restituiti nonostante l’ordine emesso dal Tribunale distrettuale Solomiansky di Kiev; il 15 agosto è stato posto agli arresti domiciliari notturni con successive proroghe fino al 31 dicembre; attualmente è in corso un’ulteriore proroga fino al 3 febbraio 2024. Recenti documenti resi noti dalle indagini suggeriscono che Sheliazhenko potrebbe essere accusato di ostruzione delle attività “legali” delle Forze Armate dell’Ucraina, in quanto sostenitore del diritto umano dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Tali accuse potrebbero comportare restrizioni più severe e pene più severe, ovvero la reclusione da 5 a 8 anni. Va notato che l’Ucraina ha co-sponsorizzato la Risoluzione 51/6 del Consiglio dei diritti umani del 2 ottobre 2022, sull’obiezione di coscienza al servizio militare, che tra l’altro invita gli Stati a salvaguardare la libertà di espressione di coloro che sostengono l’obiezione di coscienza.

La leader nonviolenta bielorussa Olga Karach sarà ospite del Congresso del Movimento Nonviolento nel febbraio 2024

Olga Karach sarà di nuovo in Italia tra febbraio e marzo 2024 per ricevere il Premio Alexander Langer 2023 e con un tour promosso dalla Fondazione Langer in sinergia con la nostra Campagna di Obiezione alla Guerra. Nell’occasione la leader nonviolenta bielorussa sarà anche ospite al Congresso del Movimento Nonviolento che si terrà a Roma dal 23 al 25 febbraio 2024. Nel frattempo, continuiamo il nostro supporto, sia sul piano economico sia legale sia di supporto all’advocacy, per il caso di richiesta di asilo di Olga e per le attività dell’organizzazione Our House.